Gli interessi passivi, ovvero quelli applicati ad un prestito, sono di tre tipi:
- Interessi convenzionali (o negoziabili): sono gli interessi concordati fra chi contrae il mutuo e l’istituto di credito che lo eroga e il cui valore viene fissato al momento della stipula del contratto di mutuo.
- Interessi legali: sono stabiliti per legge ed il loro valore, definito dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, ha lo scopo di coprire l’eventuale aumento dell’inflazione e conseguente perdita di valore del denaro.
- Interessi di mora: sono applicati solo nel caso in cui il debitore è in ritardo nel pagamento delle rate di restituzione. Sono stabiliti per legge e pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale, a cura del Ministero dell’Economia e delle Finanze. Decorrono dal giorno successivo alla scadenza del termine di pagamento.
Gli interessi passivi vengono indicati sia sul contratto del mutuo, sia nel piano d’ammortamento. Nel caso di mutuo a tasso variabile, la percentuale dell'Euribor sarà stimata, in quanto potrebbe subire oscillazioni nel tempo. Una volta stipulato il mutuo, troverai gli interessi nella rendicontazione periodica. Quando vorrai portare in detrazione gli interessi passivi sulla tua dichiarazione dei redditi dovrai invece allegare la Certificazione degli interessi del mutuo, un documento in cui la banca attesta gli interessi da te effettivamente corrisposti alla banca nel periodo di riferimento. Le banche inviano questo documento per posta, oppure se disponi di home banking, potrai certamente scaricarlo nella tua area personale.
Gli interessi passivi pagati sul mutuo possono essere portati in detrazione del 19% Irpef nel 730 (o nel modello Unico) fino ad un massimo di 4.000€, solo se il mutuo è stato contratto per l'acquisto (ristrutturazione o costruzione) dell'abitazione principale del contribuente o di un familiare.
La detrazione potrà essere fatta dal contribuente solo se questi è sia intestatario del mutuo, sia proprietario dell'immobile, anche nel caso in cui l'immobile sia adibito a dimora principale di un familiare. Si potranno continuare a detrarre gli interessi passivi anche qualora cambi la residenza del contribuente, purché l'immobile acquistato sia l'abitazione abituale di un familiare.
Per portare in detrazione gli interessi passivi sulla dichiarazione dei redditi dovrai allegare la Certificazione degli interessi del mutuo, un documento in cui la banca attesta gli interessi da te effettivamente corrisposti alla banca tramite le rate di restituzione. Le banche inviano questo documento per posta, oppure se disponi di home banking, potrai certamente scaricarlo dalla tua area personale.
Per richiedere la detrazione degli interessi deducibili tramite il modulo 730 occorre allegare i seguenti documenti, che è sempre bene avere a portata di mano nel caso di controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate:
Sul proprio 730, per i mutui ipotecari si possono portare in detrazione solo gli interessi fiscalmente detraibili, che indichiamo di seguito:
Questi interessi possono essere dedotti se relativi ad un mutuo ipotecario per l'acquisto di una prima casa, ma anche per la sua ristrutturazione o costruzione.
Cosa si intende per "prima casa"?
Con la detrazione degli interessi passivi del mutuo si potranno recuperare il 19% degli interessi dell'anno, per un massimale di 4.000€.
Sono disponibili diverse agevolazioni per l'acquisto della prima casa:
Per poter beneficiare dei vantaggi fiscali sulla prima casa è necessario che:
I comuni, a loro discrezione, possono applicare la detrazione della Tasi.
Se questi requisiti non sono tutti rispettati si dovranno pagare gli importi non versati, gli interessi e una sanzione del 30%.
Prima di richiedere un mutuo è opportuno valutare la propria affidabilità creditizia con METTINCONTO, il servizio di Mister Credit che in modo facile e veloce ti permette di tenere sotto controllo la tua situazione creditizia.
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